giovedì 27 agosto 2009

MARILLION - This Strange Engine (1997)


Voto ☻☻½

Primo disco in studio dei Marillion a non uscire per la EMI. This Strange Engine è un disco coraggioso e piacevole. Prevalentemente acustico e delicato.
Man of the Thousand Faces apre le danze alla grande. Un giro di accordi che mi ricorda la Because the Night di Springsteen trascina una canzone accattivante ma molto coinvolgente con Hogarth gra mattatore. Il finale in crescendo ci restituisce la solarità di Afraid of Sunlight.
La malinconica One fine day, fra i pochi brani elettrici, e l'allegra 80 Days, ancora acustica, proseguono senza sussulti il piacevole ascolto. Estonia è una lenta danza ipnotica condotta dai magici arpeggi di Rothery con uno splendido stacco centrale dove basso e tastiere spezzano l'atmosfera tesa creando un intermezzo spettrale di rara bellezza. Memory of water è un breve intermezzo di Hogarth. La canzone avrà una migliore resa qualche anno più tardi con un arrangiamento live decisamente migliorato. Accidental man ricorda vagamente una linea melodica dei Police e riporta i marillion su lidi più rock con un bel riff ancora di Rothery. Su Hope for the future on voglio sprecare parole: una vergognosa sud-americanata.
This Strange Engine è la favolosa suite (15 minuti) che chiude il lavoro. Forse il miglior brano composto dai Marillion di Hogarth. Atmosfere alla Seasons End si intersecano con dolci e malinconici stacchi pianistici d'ispirazione Brave; ogni sezione ha la sua importanza e la sua bellezza. Un brano fantastico.
In conclusione un buon disco con una brano superbo a suggellarlo. E' anche l'ultimo disco ad essere pesantemente influenzato dal suono di Brave.
Da ora in poi Marillion tenteranno di fondere il loro stile con una musica più contemporanea, riferendosi soprattutto ai Radiohead, ottenendo riscontri artistici alterni ma mai negativi.

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