lunedì 28 marzo 2011
PALLAS - The Sentinel (1984)
Voto ☻☻☻☻☻
Dopo l'esordio convincente di "Arrive Alive" così instriso di nebbie londinesi e misteriosi personaggi i cinque scozzesi di Aberdeen decidono di dedicare l'opera successiva alla leggenda di Atlantide. Da tempo i Pallas stavano elaborando musiche attorno a questo mito.
Il buon riscontro underground unito all'esplosione dei Marillion convince la EMI a mettere sottocontratto i nostri spedendoli addirittura a incidere ad Atlanta con il mago del mixer Eddie Offord.
Il lavoro che verrà pubblicato al'inizio del 1984 è un assoluto capolavoro per quanto riguarda la new prog wave inglese. Fin dalla copertina, splendida, nulla viene lasciato al caso. Il suono nitido e potente funge da perfetta base su cui erigere monumenti sonori indimenticabili e affascinanti: una perfetta comminstione fra l'epic prog degli Emerson lake and Palmer e il gusto della bella melodia per le introduzioni e i finali tipici dei Genesis. "Eyes in the night" è il singolo perfettamente riuscito. Rifacimento della famosa "Arrive Alive" riesce in questa nuova veste ad assumere dinamicità e decisione. "Cut and run" e "Shock treatment" giocano su potenti riff di chitarra e tastiera. Gioiellini da 4 minuti. Gli altri tre brani sono invece delle minisuite altamente sinfoniche e racchiudono il nocciolo del tema di Atlantide. "Ark of infinity" è un elegia arcana dai ritmi lenti e avvolgenti. La conclusiva Atlantis è colma di grandeur e gioia. Un inno alla pace. Sono però i 10 minuti di "Rise and Fall" che elevano l'intera opera a vertici altissimi. La teatralità del mai dimenticato Ewan Lawson raggiunge vette inarrivabili mentre le tastiere di Ronnie Brown cesellano note e armonie che disegnano perfettamente il dramma dell'isola atlantidea sprofondata in vortice di guerra e distruzione. I minuti finali sono poi da incorniciare: pianoforte evocativo, voce narrante e un solo di chitarra ala "Comfortably numb", purtroppo interrotto troppo presto dal mix finale.
I Pallas produrranno altri ottimi dischi ma mai si avvicineranno a questi livelli di perfezione. Insieme a "Script for a Jester's Tear", "Live and let Live" e "The Wake" uno dei capisaldi della new prog wave inglese.
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