giovedì 19 marzo 2009

Marillion - Market Square Heroes (1982)



VOTO: ☻☻☻☻☻

1982...i Genesis scrivevano il loro epitaffio sul bel live Three (o Four) Sides live. Nella città di Aylesbury i loro ideali succesori davano alla luce l'EP (come veniva chiamato allora un platter a 33 giri ma dalla durata limitata, circa la metà di un normale LP) Market Square Heores.

E luce fu! Il fascino che fuoriusciva dai solchi di questo storico disco era abbagliante. "Keep it dark" e "Who dunnit" erano dimenticate in un batter d'occhio. Le abbondanti tastiere e la voce gabrielliana (ma poi non così gabrielliana) di Fish erano delle autentiche riscoperte. Le similitudini coi genesis di epoca gabriel si sprecavano ma le differenze di sound e di ritmo erano notevoli. Prima di tutto perchè nè Mick Pointer nè il brano Mark Kelly possedevano le doti tecniche di Mr. Banks e di Phil Collins.
E poi perchè l'organo hammond era praticamente messo daparte in favore dei nuovi suoni degli anni ottanta, il pianoforte era uno sconosciuto e le ritmiche di batteria avevano perso quel gusto jazzato che aveva caratterizzato gli anni settanta.
Il minimoog resisteva imperterrito e rimarrà il marchio di fabbrica dei Marillion fino a Clutching at Straws.
Per quanto riguarda le canzoni, l'allegra "Market Square Heores" con il suo indiavolato riff di minimoog e la dannatamente londinese "Three Boats Down from the Candy" rimangono dei gioiellini indimenticabili della New Progressive Wave. La seconda facciata dell'EP era occupata interamente dai 17 minuti dell'epica Grendel. Un brano affascinante, non particolarmente complesso, ricco di cambi d'atmosfera e con una grande interpretazione di Fish. Nello stesso anno di Fact and Fiction dei Twelfth Night MSH rappresenta la spinta definitiva all'affermazione della musica rock progressiva in Gran Bretagna.

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