Voto ☻☻☻☻☻
La malinconia è il sentimento che più di ogni altro ci attanagliava durante l'ascolto di questo doppio vinile. Forse per questo non è stato valutato per quello che in realtà era, ossia un bellissimo album live. Un documento. Oggi, con un pizzico di nostalgia più che malinconia, possiamo esaminarlo con cura, assaporandone ogni risvolto.
I Marillion preferirono scegliere brani da diverse annate. Si va dal tour di Fugazi, con splendide versioni di He Knows you know, Chelsay Monday, Script, Jigsaw, Punch and Judi e Fugazi, al divertentissimo Welcome to the garden party tour del 1986, con l'intero Mislaced Childhood (sulla versione LP veniva riportata solo la prima parte) più Freaks, fino all'ultimo tour 1987/88 con i brani di Clutching at Straws: una versione definitiva di Slainte Math, White Russians, Sugar Mice e Incommunicado. Un album clamoroso, affascinante, caldo, avvolgente, esaltante cantato, suonato e riegstrato a meraviglia.
Il suggello a un'epoca, quella del new-Prog, definitivamente conclusa. I folletti, le sentinelle e i giullari erano tornati nel loro mondo fatato. Questo disco rimane però una chiave, polverosa e consumata, in grado di aprire uno scrigno di ricordi bellissimi e indimenticabili.
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